cinzia d'agostino
Una chiesa sconsacrata
Lasciando alle spalle l'abitato di Albano e dirigendosi verso Ariccia, più o meno all'altezza di Palazzo Ferrajoli alla sinistra, si scorge a destra, vicino a un negozio di frutta, la facciata di quella che sembra una chiesa antica. Separata dal marciapiede da una grata, sul suo frontone di ingresso si legge in latino che è dedicata alla Beata Maria Vergine, anno del signore 1792. In alto, uno stemma che presenta un draghetto: che ci sia di mezzo qualcuno della nobilissima e potentissima famiglia Borghese, che vede anche un tale animale nel proprio stemma? Di questa chiesa si sa che è stata sconsacrata da tempo e che un privato la sta restaurando.
Incastrata tra altre abitazioni a destra e sinistra, dona una strana impressione, un salto indietro nei secoli: chissà se l'edificio era isolato quando venne costruito e chissà in che modo, davanti all'assedio della richiesta di un numero sempre maggiore di case, i religiosi da cui dipendeva furono costretti ad abbandonarne lo status di luogo sacro...
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