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Parco nazionale di Shiretoko

2 opinioni su Parco nazionale di Shiretoko

Fra aquile, cervi, orsi

Eccellente

Scogliere vertiginose a picco sul mare, cime coperte di neve, vulcani, fiumi bollenti, foreste, orsi, aquile, balene, cervi. E, d'inverno, le migliaia lastre di ghiaccio che galleggiano sul mare di Okhotsk. Tutto nei pochi chilometri quadrati di questa sottile penisola selvaggia e remota nell'angolo nord orientale dell'Hokkaido che ospita una popolazione di orsi bruni ad altissima densità (0,4 per chilometro quadrato).

Il parco nazionale di Shiretoko, dal 2005 patrimonio mondiale dell'Unesco, richiede fatica per essere raggiunto: sette ore di bus da sapporo oppure rarissimi treni o un lungo tragitto in auto.

E una volta che siete arrivati non fate troppo affidamento sui rari mezzi pubblici. Ma ripaga ampiamente gli amanti della natura che possono esplorare la penisola con il trekking - c'è praticamente un solo sentiero, piuttosto arduo e impercorribile in condizioni avverse - o la barca. Il centro principale, all'ingresso del parco, è la poco interessante Shari, vicino ad Abashiri. Nel cuore della penisola ci sono solo due paesi, Rausu (piccolo) e Utoro (piccolissimo). Fra i suoi luoghi più famosi il monte Rausu Dake, i cinque laghi (Shiretoko goko) e il fiume vulcanico di Kamuiwakkayu un tempo rinomato come onsen per le sue pozze bollenti ma al momento (2011) chiuso al pubblico per la caduta di massi.
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