Uno dei ricordi più belli
Per me, l'interno della cattedrale di Santa Maria a Cagliari è uno dei miei ricordi più belli. I suoi marmi policromi lasciano negli occhi immagini bellissime, che mi ricordano la cattedrale di Siena (fatte salve le distanze fra l'una e l'altra).
La chiesa è a pianta latina ed è composta da tre navate, con un transetto e cappelle laterali.
All'entrata vi sono due pile di acqua benedetta originali del XVII secolo.
Il pavimento, ricostruito nel 1956 rispettando il disegno originale del XVII secolo, è in marmo policromo.
Sulla volta della navata centrale vi sono alcuni affreschi rappresentanti l'esaltazione della croce, episodi della diffusione della fede in sardegna e la Pietà, tutte opere di Filippo Figari (1885-1975).
La parte più notevole dei sotterranei è il Santuario dei Martiri, l'unico aperto alle visite. Scavato nella roccia, è situato sotto il presbiterio, fu realizzato per ordine dell'arcivescovo Esquivel all'inizio del XVII secolo e inaugurato nel 1618. Il suo nome è dovuto alla presenza di 179 nicchie con presunte reliquie di innumerevoli santi, trovati in vari cimiteri paleocristiani di Cagliari.
Il santuario è formato da tre cappelle, chiamate rispettivamente della Vergine dei Martiri, di San Lucifero e di san Saturnino, completamente rivestite in marmo in un mix di stile barocco, rinascimentale e neoclassico, Sono state utilizzate anche come sepolcro per alcuni membri di casa Savoia, che regnò in Sardegna fra il 1730 e il 1861.
Durante il XVII secolo fu portata a termine la cripta, per accogliere le reliquie dei santi e martiri sardi e che conserva i monumenti funebri neoclassici di Maria Luisa di Savoia -regina di Francia- e del principe Carlo Emanuele di Savoia. Tornando all'interno della cattedrale, è d'obbligo citare i pregiati altari barocchi (anch'essi in marmo policromo), i monumenti funebri dell'arcivescovo e del re, il mausoleo di Martino il Giovane, re di Sicilia, oltre a notevoli ornamenti in argento, in parte esposti anche al Museo Diocesano.


