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Dopo quasi 4 anni di lavori ininterrotti, che seguivano anni di chiusura del vecchio Museo dell'Automobile torinese, a metà marzo è stato inaugurato davanti alle più alte cariche cittadine il Mauto, il Museo dell'Automobile di Torino.
Gli spazi interni sono ernormi: tre piani espositivi per un totale di circa 30.000mq (se non ricordo male) con dei percorsi espositivi che ripercorrono appieno la storia delle auto, dalla loro nascita fino ai nuovissimi prototipi non ancora lanciati sul mercato.
Si passa così dalla prima "macchina" a molla di Leonardo Da Vinci alla Balilla, dalla 600 Multipla alla Jeep, dalla Ferrari da Formula 1 alla Limousine, dalla prima Benz alla Due Cavalli. Tutto intervallato da ottimi pannelli storici, video illustrativi, ricostruzioni storiche e scenografie accattivanti.
Siamo entrati alle 17 e, sebbene né io né i miei compagni di viaggio fossimo dei geni in questo settore, siamo usciti non prima delle 20. Perché comunque è un viaggio nella storia di noi italiani, riconosciuti in tutto il mondo per la nostra passione a 4 ruote, per il nostro impegno e per la nostra genialità nelle forme.
L'ingresso costa meno di 10 euro, e all'interno si può tranquillamente fotografre qualsiasi cosa basta non toccare le automobili in esposizione. All'uscita, bar e bookshop ben fornito.
Lo consiglio vivamente: a me, guardando ogni macchina, sono tornate alla memoria tutte le riviste e tutte le spiegazioni che - da bambina - mi dava miò papà!


